La sindrome di Galloway-Mowat rivela un ruolo di KEOPS nello sviluppo

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 30 ottobre 2021.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La sindrome di Galloway-Mowat (GAMOS) è una rara malattia dello sviluppo con un’importante componente di patologia neuroevolutiva che si esprime con anomalie cerebrali alle quali si associano alterazioni congenite renali, che spesso esitano in una sindrome nefrosica ad inizio precoce e resistente al trattamento con steroidi. All’eziologia della GAMOS la genetica fornisce un contributo eterogeneo: nei pazienti affetti da GAMOS sono state riportate mutazioni in più di 10 geni differenti. Fra queste vi sono le mutazioni in quattro geni codificanti membri del complesso umano KEOPS (kinase, endopeptidase, other protein of small size), in particolare: OSGEP, TP53RK, TPRKB e LAGE3. Fino ad oggi questi costituenti del complesso KEOPS sono stati indagati prevalentemente in batteri, eukarya e archaea, e negli esseri umani nel contesto della scoperta del loro ruolo in GAMOS, ma l’espressione dei membri del complesso KEOPS e la funzione durante l’embriogenesi dei vertebrati sono ancora ignote.

Ernestine Treimer e colleghi hanno condotto un interessante studio che ha cercato di dare risposta a questi interrogativi ottenendo un risultato rilevante e significativo.

(Treimer E., et al., Galloway-Mowat syndrome: New insights from bioinformatics and expression during Xenopus embryogenesis. Gene Expression Patterns – Epub ahead of print doi: 10.1016/j.gep.2021.119215, 2021).

La provenienza degli autori è la seguente: Institute for Microscopic Anatomy and Neurobiology, University Medical Center of the Johannes Gutenberg-University Mainz, Mainz (Germania); Institute for Biochemistry and Molecular Biology, University Ulm, Ulm (Germania).

Nello studio qui recensito l’analisi in silico ha mostrato che sia la localizzazione dei geni che la sequenza delle proteine dei tre elementi “core” del complesso KEOPS, cioè Osgep, Tp53rk e Tprkb sono altamente conservate attraverso le specie a partire dall’anfibio Xenopus laevis.

I ricercatori hanno poi analizzato i pattern di espressione spazio-temporali di Osgep, Tp53rk e Tprkb, usando RT-PCRB e l’approccio dell’ibridizzazione in situ durante la fase precoce dell’embriogenesi di Xenopus. E hanno osservato che tutti e tre geni erano espressi durante le fasi iniziali dello sviluppo e accresciuti nei tessuti e negli organi affetti da GAMOS. Più precisamente, il complesso di geni KEOPS è espresso nel pronefro, ma anche nel tessuto nervoso, quale quello del cervello in fase di sviluppo, e poi nell’occhio e nella cartilagine craniale.

Questi risultati suggeriscono che il complesso KEOPS gioca un importante ruolo durante lo sviluppo embrionico dei vertebrati.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-30 ottobre 2021

www.brainmindlife.org

 

 

 

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